Premessa

La letteratura scientifica ha da tempo messo in evidenza che le “basi sicure” di diagnosi e trattamento su cui ci si può oggi fondare per la malattia di Alzheimer sono poche e preziose. Fra queste una è di particolare rilevanza: l’importanza degli stili di vita nella riduzione del rischio di malattia.
In particolare l’attività, ampiamente  intesa come tutto ciò che va dal lavoro al gioco e dal fisico al culturale,  riveste un ruolo rilevante nel formare quella che è stata definita la “riserva cognitiva”.  E’ ormai accertato che le abitudini di vita che implicano una attività cerebrale aumentano le capacità di resistenza e di compenso di fronte ai danni che l’invecchiamento e la malattia portano al cervello e alle sue funzioni.
In base a questi dati ha quindi fondamento  proporre interventi di stimolazione mentale  di tipo psicofisico che possano costruire e potenziare queste capacità di resistenza della mente e del cervello e prevenirne un deterioramento.
Per questo motivo, all’interno della popolazione dello Studio InveCe vengono proposti, ad un gruppo estratto a sorte di persone, due tipi di intervento che agiscono su questa area: uno di stimolazione cognitiva di gruppo e uno di educazione sanitaria.

Obiettivi

  • Valutare i possibili miglioramenti della memoria nel breve e lungo periodo conseguenti a tali interventi.
  • Valutare la diversità di efficacia fra i due diversi interventi.

Modalità di svolgimento

Si prevede il coinvolgimento complessivo di un gruppo di circa 200 persone estratte casualmente tra coloro che hanno aderito allo Studio InveCe e che non hanno limitazioni gravi né fisiche né mentali. Verranno fatte quattro estrazioni di 50 persone alla volta che saranno inviate, sempre casualmente, per il 50% ai gruppi di stimolazione cognitiva e per il 50% ai gruppi di educazione sanitaria
Tutte le persone verranno sottoposte a due valutazioni attraverso test validati, all’inizio e alla fine del trattamento ossia alla prima e alla sesta settimana.
I gruppi verranno completati in circa un anno e ALLANAMENTE verrà ripetuto dopo due anni, al termine verranno elaborati i risultati che ci auguriamo possano essere utili per migliorare la vita degli anziani.

Schema