PERCHE’ UN CENTRO DI RICERCA SULLE DEMENZE DEGENERATIVE?

L’invecchiamento della popolazione ha fatto aumentare i casi di demenze degenerative primarie, che sono  caratterizzate da deterioramento progressivo delle funzioni cognitive e perdita dell’autonomia necessaria per la vita di relazione.

La forma più frequente e conosciuta è la malattia di Alzheimer,  ma vi sono altre forme di demenza, non meno importanti ma meno frequenti, come la demenza di origine vascolare, la demenza a corpi di Lewy,  la demenza fronto temporale,  il complesso Parkinson-demenza, la degenerazione corticobasale, la paralisi sopranucleare progressiva, etc.

L’eterogeneità clinica delle demenze fa sì che i bisogni assistenziali siano diversi da malato a malato, e mette in evidenza la mancanza di preparazione specifica del personale impiegato nell’assistenza.

Il problema appare nella sua dimensione reale quando il numero degli ammalati (circa 500.000 in Italia) e la crescita di domanda di prestazioni mirate sono messi a confronto col numero di strutture diagnostiche e assistenziali ad esse dedicate, e col fatto che ciascuna di queste strutture opera con protocolli e finalità non del tutto confrontabili fra loro.

E’, inoltre, molto modesta l’offerta di prestazioni diagnostiche specifiche, soprattutto nell’ambito della caratterizzazione genetica e di markers biologici di malattia.

Sulla base di queste osservazioni la Fondazione ha individuato tre aree dove è necessario promuovere  attività di ricerca:

  1. studio dei modelli di  assistenza e cura, con approfondimento delle basi cliniche, psicologiche e sociali, della loro fattibilità ma anche dei risultati (efficacia) e dei costi (efficienza). Preparazione del personale formale e informale di assistenza, consulenze e indirizzi progettuali per i servizi come corollari della attività di studio. Studio delle funzioni mentali nell’invecchiamento.
  2. studio delle modificazione anatomiche, fisiopatologiche e biochimiche del cervello dei malati di demenze degenerative; studi comparativi con l’invecchiamento di persone cognitivamente non compromesse.
  3. studio delle basi genetiche delle patologie specifiche succitate.